La prossima domenica, nella vicina Repubblica di Slovenia, ci saranno le elezioni politiche. E a ottobre quelle amministrative, nella nostra città sorella Nova Gorica.
Noi cittadini goriziani dovremmo essere molto attenti a ciò che succede dall’altro lato di Piazza Transalpina, non foss’altro per la contiguità, che fa sì che la nostra città, e la gemella Nova Gorica, costituiscano un’unica conurbazione, un unico sistema cittadino, ahimè ancora poco integrato, ma con enormi potenzialità sotto importanti punti di vista.
Sarebbe d’obbligo, quindi, che la popolazione italiana fosse partecipe delle sorti che potrebbero toccare ai vicini di casa, ora come non mai, in vista della designazione a Capitale europea della cultura di Nova Gorica e Gorizia per il 2025.
Sono cittadino goriziano da poco, e frequento abitualmente, per interesse e per lavoro, consessi culturali e politici. Per questo mi sono avvicinato a Levica, partito connotato nel panorama politico sloveno, che mi rappresenterebbe sicuramente se fosse anche presente in quello italiano.
Ma oltre all’idea, che mi colpisce e attrae, di una compagine politica, sono le persone e il loro modo, la loro attitudine, a cogliere il mio interesse e la mia attenzione.
Marko Rusjan e Andrej Pelicon sono due compagni, che ho conosciuto poco tempo fa ma che hanno immediatamente fatto colpo sul mio modo di essere militante.
Per la loro competenza, per la loro esperienza, per il loro impegno. Ma soprattutto per la loro gentilezza e semplicità, per il loro modo di farti sentire parte della loro causa.
Mi ha colpito, il 27 febbraio scorso, la naturalezza con cui sono stato invitato alla commemorazione dell’anniversario della nascita di Joze Srebrnic, a Nova Gorica. Deputato eletto al Parlamento italiano nel 1924, è stato nel 1921 rappresentante della minoranza slovena alla costituzione del Partito Comunista d’Italia. Confinato per oltre 10 anni durante il Fascismo, è caduto, una volta evaso, nel 1944, nel tentativo di guadare il fiume Isonzo in piena insieme a 3 compagni del Comitato regionale di Liberazione della Slovenia.
Poco prima che la breve cerimonia avesse inizio, davanti al busto nella strada principale che attraversa la città di Nova Gorica, Marko e Andrej si sono voltati verso di me e mi hanno chiesto di andare a posare la corona di fiori, di rispettare il minuto di silenzio, e di dire qualche parola. E nessuno dei partecipanti, dico nessuno, ha avuto nulla da obiettare.
L’imbarazzo ha fatto spazio all’emozione e alla riconoscenza. E al senso di un’antica militanza. E quel video, quelle immagini, faranno sempre parte di questa fetta di vita che ho deciso di trascorrere in questi luoghi.
Conosco poco del programma elettorale di Levica, conosco poco anche Marko Rusjan e Andrej Pelicon. Ma so che sono bravi ragazzi, persone scrupolose e per bene, e che se fossi un cittadino sloveno sarei contento di votarli e di eleggerli al Parlamento. E di averli come rappresentanti in un governo che guiderà anche la mia città, Gorizia, nel lungo e meraviglioso percorso che la porterà, insieme a Nova Gorica, ad essere Capitale (transfrontaliera e unica) europea della cultura nel 2025.
La sinistra spesso è fatta di persone di cuore. Perché il cuore è sempre a sinistra. HLVS! Simone Cuva
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