Il no ai musicisti russi da parte del concorso Lipizer deve far riflettere
Per essere più realisti del re, i membri della fondazione dimenticano quale sia l’oggetto per il quale esiste la fondazione stessa, e riceve i contributi pubblici, cioè di tutti noi: si occupano di musica. Di Mu Si Ca.
Ora, che i soldi pubblici finiscano in mano a soggetti privati che per piaggeria discriminano le persone in base alla loro provenienza, permettete che sia qualcosa di gravissimo.
Sarebbe interessante capire i termini della discussione che ha preceduto tale decisione. È stata partorita esclusivamente all’interno della fondazione? C’erano pareri discordanti? Diversamente: ci sono stati interlocutori esterni che hanno fatto pressioni in tal senso?
Qualsiasi sia stata la realtà, resta il fatto gravissimo di aver escluso dei musicisti solo perché russi. Una città che sarà assieme a Nova Gorica capitale europea della cultura che discrimina proprio in ambito culturale.
Siamo in piena campagna elettorale, credo che un fatto così grave non possa passare sotto silenzio, o durare lo spazio di un post. A me sembra che da due anni a questa parte ci si stia abituando alle discriminazioni.
Levate di scudi solo su target ben riconoscibili – omofobia, razzismo – ma sostanziale inerzia sulle discriminazioni che passatemi il termine, quando vengono fatte notare infastidiscono la maggioranza, che ha costruito una visione della realtà univoca: chi non si vaccina, i russi.
Ovvio che poi il Lipizer di turno pesti la merda, senza magari neanche accorgersene tanto è abituato al pensiero dominante, martellante, giorno dopo giorno. Propendo per questa tesi perché ai musicisti poi scrivono non ce l’abbiamo mica con te come persona, che non ti passi per la testa. Ergo, lo fanno perché si fa così, perché anche altri fanno così, perché ci dicono di fare così. Il sistema fa così.
E quindi gli elicotteri della polizia a inseguire chi corre durante il lockdown – perché abbiamo visto anche questo, meglio ricordarlo – o potete camminare solo nel raggio di 500 metri, sono la stessa cosa dello zelante “board” della Lipizer che dice non ce l’ho con te as a person, ma noi mandiamo le armi all’Ucraina e quindi, logica veramente stringente, i russi non possono suonare.
Spero che ci sia stato almeno uno, tra chi ha deciso, che abbia detto ma che cazzo state dicendo siete completamente fuori. Lo spero. Ma il sistema è marcio, e i “funzionali” al sistema, senza un briciolo di autonomia di pensiero, fanno sì che succedano queste cose.
Le contraddizioni sono sempre più palesi. Sta a noi aprire gli occhi e svegliarci dall’ipnosi, o rimanere catatonici a subire ancora. Andrea Picco
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