Dalle 16 del 27 alle 4:30 del 28 luglio: tanto è durata la seduta del consiglio Comunale di ieri, finita all’alba di oggi.
Una dodici ore in cui, a parte le indifferibili votazioni sui documenti relativi al bilancio, si è discusso per quasi sei ore di una delibera, ancora non si sa bene presentata da chi, sull’integrazione del regolamento delle sedute del Consiglio per il suo svolgimento in modalità telematica.
Ad emergenza finita era emergenziale per la maggioranza far approvare un’integrazione mal scritta dedicata alle sedute in modalità telematica su un regolamento vetusto che si sarebbe dovuto rivedere ed aggiornare nel corso della passata consiliatura, cosa che non è avvenuta.
Insomma, si è deciso di cominciare dal tetto, la casa può aspettare. Che fretta c’era visto che l’emergenza è finita e le sedute del Consiglio si svolgono in presenza? Perché non discutere di un regolamento nella sede in cui è previsto si faccia, ovvero nelle commissioni?
Perché le commissioni non ci sono (da regolamento si sarebbero dovute costituire ieri, ovvero nella prima seduta utile dopo l’insediamento del Presidente del Consiglio), così come non ci sono ancora i capigruppo perché il regolamento che disciplina il funzionamento del consiglio comunale è ormai carta straccia.
E’ vero, il regolamento ha maglie talmente larghe da poter essere anche mal interpretato, motivo per cui è da anni che si ravvisa l’esigenza di mettervi le mani, ma nel corso di questa seduta sono riusciti a non applicare anche le regole certe, quelle su cui nessuno può nutrire alcun dubbio.
Interventi che durano quanto vuole il Presidente, impossibilità di parlare per consiglieri correttamente prenotati… Potrei dilungarmi ore, ma tanto per comprendere come si svolgono i lavori dell’aula bisognerebbe seguirli, chi non lo fa penserà sempre che queste parole siano solo sterili polemiche.
Veniamo ai fatti, agli emendamenti presentati all’integrazione del regolamento:
Emendamento n.1: Art. 1 – Oggetto
Il presente Regolamento disciplina le modalità di convocazione, svolgimento e verbalizzazione delle sedute del Consiglio comunale.
Hanno bocciato l’inserimento della parola “svolgimento”, anche se di fatto l’integrazione ha a che fare anche con esso.
Emendamento n.2: Art. 8 – Accertamento del numero legale
Comma 3
Ai fini della determinazione del numero legale sono considerati presenti sia i componenti del Consiglio Comunale presenti in aula sia quelli collegati da remoto, ma la validità del numero legale è data dal numero dei consiglieri presenti in aula.
Questa modifica è stata ritenuta inammissibile, dunque nemmeno votata.
Emendamento n. 3: Art. 6 – Partecipazione alle sedute
Comma 2
È consentito collegarsi da qualsiasi luogo che garantisca il rispetto delle prescrizioni del presente regolamento nonché il decoro istituzionale e in cui sia presente una copertura di rete idonea a garantire la presenza da remoto senza interferenze e conseguente rallentamento dei lavori in aula.
BOCCIATO.
Emendamento n. 4 Art. 8 – Accertamento del numero legale
Comma 4
Chi si assenta temporaneamente dalla seduta, pur rimanendo collegato, ha l’obbligo di comunicare espressamente tale volontà e solo in quel caso può disabilitare la videocamera che resterà dunque abilitata (accesa) nel corso di tutta la seduta in videoconferenza.
BOCCIATO
Noi vogliamo che il Consiglio comunale si svolga in presenza, vogliamo vi ritorni il più presto possibile il pubblico ma se proprio per questioni emergenziali si dovrà nuovamente svolgere online, pretendiamo siano garantire condizioni di rispetto per l’aula e per il pubblico, tutti i cittadini.
Questo si voleva, memori di sedute online in cui abbiamo visto e sentito di tutto. Questo non si è portato a casa.
Alle 4:30, quando sono rimasti soli a votarsela, hanno applaudito. Erano contenti di questo pastrocchio. Vorrei poter dire contenti loro, contenti tutti… Eleonora Sartori
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