Gorizia, provincia di Monfalcone. Gorizia, grazie a Nova Gorica, Capitale Europea della Cultura, gestita dalla Regione. Gorizia commissariata, bottino inerme di quel poco che è rimasto da portare via. Cisint ormai si muove da Sindaco del capoluogo: guardate l’emergenza drammatica sugli incendi e ditemi se è Gorizia o Monfalcone a coordinare gli aiuti alle famiglie sfollate dai comuni della ex provincia di … Gorizia.
Ziberna è spettatore, e lo è su tutto. Prendete le partecipate: APT, una a caso. Perdiamo servizi essenziali in città e lui tace. Isa ambiente: chi detta la linea, anche qui come in Apt, è Monfalcone. Lazzeri – il nuovo assessore alle partecipate – ha il mandato di allinearsi alle posizioni di Cisint, che, piccolo particolare, la Tari a Isa non l’ha “pagata” come abbiamo fatto noi a Gorizia, e il cui obbiettivo è di lasciare Isa ambiente al suo destino segnato per andare sotto Trieste.
Ziberna guarda, la Cisint si prende tutto – vogliamo parlare della sanità? – complice il legame stretto con Fedriga e la nulla considerazione che il nostro ha in Regione. Regione, che ha ormai fatto propria la Capitale Europea della Cultura, con l’obbiettivo di spalmare i soldi da Sacile a Tolmezzo. L’assessore Gibelli, che gestisce attraverso l’Erpac l’evento avendo di fatto estromesso il comune, lo ribadisce a ogni piè sospinto che l’occasione è per tutta la Regione. Servirà a distribuire a pioggia risorse alle amministrazioni amiche del territorio regionale, come la variazione di bilancio che stanno licenziando in questi giorni. Tantissimi soldi. Tantissimi. Nessuna idea, se non di darli a pioggia in ottica preelettorale.
Pioverà anche a Gorizia, almeno per quanto riguarda i soldi, anche se adesso ci sarebbe più bisogno di pioggia vera. Il problema è che delle tanto sbandierate opere e azioni che avrebbero dovuto fare sì che il rilancio della città partisse dal 2025 e avesse durata decennale non c’è traccia.
Il programma politico di Ziberna in questo quinquennio è quello di eliminare ogni forma di dissenso interno e di critica dell’opposizione, e godersi la passerella del 2025 gestito da altri. 365 giorni di mangiate e bevute, un gusti di frontiera lungo un anno. E che sul resto, cioè su tutto, faccia la Cisint: non è lei, la sindaca del capoluogo? Andrea Picco
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