Il trasporto pubblico a Gorizia si impoverisce e viene marginalizzato proprio quando ne avremmo più bisogno.
Non è una critica, è un’amara constatazione.
A noi tutti piace ricordare, in ogni occasione, l’appuntamento del 2025: Nova Gorica / Gorizia capitale Europea della Cultura. Ci abbiamo tutti creduto e ci crediamo e gli operatori culturali hanno con le loro forze e iniziative, portato un contributo e continueranno a farlo.
La speranza è quella che a Gorizia arrivino visitatori da tutta Italia e dai vari paesi europei, per conoscere la città, le sue ricchezze, il suo territorio a cavallo del confine e le tante manifestazioni che si svolgeranno prima e dopo di quella data.
Però invece di arricchire i servizi ci troviamo di fronte alla loro soppressione. È così manca un trasporto transfrontaliero che colleghi le due città, una tratta che dalla stazione arrivi ai luoghi di interesse anche in orari serali e notturni, quelli in cui il sevizio di trasporto pubblico ordinario non opera.
Non siamo interessati alla polemica, non interessa ricordare che i tagli si fanno a Gorizia a differenza di altre parti dove si mantengono servizi di trasporto che… non trasportano (si legga l’articolo pubblicato sul Piccolo del primo agosto in cui il Capogruppo dei Progressisti per Monfalcone Davide Strukelj impietosamente snocciola i numeri dei passeggeri del Roccabus).
Interessa che Gorizia sia veramente una Capitale della Cultura, un luogo d’attrazione, un centro da visitare per tanti? A noi sì.
Redazione
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