Ma per quanto riguarda la capitale della cultura, la città è commissariata? Chiede Fain durante la serata di presentazione di Go 2025. No, ma in pratica sì, risponde Gibelli, assessore regionale alla cultura. Ma facciamo un passo indietro, e partiamo da chi c’era, anzi da chi non c’era, sul palco del Verdi l’altra sera. Si parlava di capitale europea della cultura: chi vi aspettereste, a rappresentare il comune, oltre al sindaco? La risposta è scontata. E invece no, di assessori alla cultura ce n’è uno solo, ed è quello regionale. E qui comando io, e questa è casa mia, sembra canticchiare la Gibelli sempre più presente in città all’approssimarsi dell’evento epocale.
È palese che il comune è un fastidioso ostacolo alla kermesse ormai diventata regionale: a Sacile godranno dei benefici della capitale tanto quanto a Lucinico, nella testa dell’amministratrice regionale. Del resto è lo stesso Ziberna a dire: ci appoggeremo a enti esterni sia per la capitale sia per il PNRR. Traduzione per gli amanti di “Amici miei”: sparecchiavo… Per tutti gli altri: Rudy grazie ma adesso scansati va’, che facciamo noi i nostri comodi.
Metteteci che se ne vanno i dirigenti, proprio quando dovrebbero avere la smania di rimanere; che il sindaco già nel suo discorso – oddio, discorso è una parola grossa – d’insediamento ha detto che dovranno essere flessibili e pronti a cambiare in corsa, che tradotto vuol dire che qualcuno, senza fare nomi Del Sordi e lo stesso Oreti, è in procinto di andare in regione tra qualche mese; che di progetti a lungo termine attorno a questa capitale della cultura non c’è nemmeno l’ombra; che anche per quanto riguarda il PNRR il comune, per ammissione stessa dell’assessore al bilancio, gestisce trecento, quattrocentomila euro; che la camera di commercio ha, sempre dal palco del Verdi, snocciolato i numeri del fallimento politico di questi anni, con la città che ha perso tutto su tutto; che Rudy per quieto stare sulla sua poltrona è disposto a zerbinarsi con chiunque stia sopra di lui; metteteci tutto questo ed altro ancora e sì, la città è commissariata.
Non resta che buttarla sull’orgoglio, di quando eravamo la Nizza austriaca e di quando eravamo in serie A, capitan Ardessi e via con la nostalgia. Un bicèr, e via. Andrea Picco
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