Monfalcone che ospita il sindaco di Matera a parlare della Capitale Europea della Cultura, non invita nessun esponente dell’amministrazione di Gorizia, e anzi, sollecitando una regia goriziana all’evento, chiede la sua parte. Il prossimo passo lo farà la Cisint: Rudy spostati, che non sei capace, faccio io. Tržič 2025, non serve neanche Nova Gorica.
Indispettiti, oggi Sindaco e assessore alla cultura rispondono facendo i sostenuti, non capendo che questa cosa della Capitale Europea della Cultura è in mano a tutti, fuorché a noi. Che a Monfalcone si inviti il sindaco di Matera sarebbe se non altro originale, se non bizzarro, se le redini italiane dell’operazione 2025 le avesse in mano una delle due città designate. Ma ovunque si è ormai capito che non è cosi, e i soldi che girano intorno al 2025 fanno gola a tutti, una volta capito che la torta non si mangia in piazza Vittoria.
Ancora una volta i nostri eroi fanno la figura dei pappafichi, sollecitati a darsi da fare per non sprecare l’occasione unica nientemeno dall’assessore alla cultura di Monfalcone, che per valorizzare la cultura del natio borgo selvaggio fa quello che dovrebbe fare l’assessore di Gorizia, ossia mette in mostra le opere dei pittori goriziani. Noi, Sissy, in tutte le salse, oltre non andiamo.
La Capitale Europea della Cultura farà più cultura a Sacile che qua, perché la Regione, che ha commissariato il comune, sa che i soldi è molto meglio spalmarli in tutte le cabine elettorali. Rischiamo il flop anche su un evento che è un successo anche se non vuoi. Nova Gorica ha cambiato il Sindaco, nonostante avesse portato in dote la capitale europea della cultura. Non so se Turel sia già l’amico Samo, ma è auspicabile che capisca subito con chi ha a che fare. Mancano due anni e a Gorizia siamo fermi al palo. Monfalcone scalpita. Con ‘sti chiari di luna, alla prima visita ufficiale troverà scritto sulla porta del comune “Citofonare Cisint”. Andrea Picco
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