Se avete avuto modo di passeggiare per il centro di Gorizia in questi giorni di festa avrete sicuramente notato i numerosi negozi e bar chiusi. Io mi sono messa a contarli per curiosità: circa 25 in Corso, almeno una quindicina tra via Carducci e Arcivescovado, per non parlare della desolante via Rastello dove sono più gli esercizi chiusi che quelli aperti. Saranno almeno 50 in città, approssimati per difetto.
Negozi, bar , locali commerciali… chiusi, in vendita, in affitto.
Anche locali prestigiosi che hanno fatto la storia di Gorizia e ti fanno sentire defraudata di un pezzo della tua città.
Passi per noi residenti che piano piano ci abituiamo a tutto, come la rana nell’acqua bollente, ma mi immagino che impressione possa fare ai turisti che vengono a visitare la futura Capitale della cultura, al traino di Nova Gorica.
A proposito di Capitale della cultura, ho visitato Graz (Capitale europea della cultura 2003) nel periodo pre-natalizio: era tutto un brulicare di mercatini e bancarelle in ogni angolo della città, con un gioioso affollamento di turisti e cittadini che acquistavano, brindavano, scherzavano e si facevano gli auguri.
Graz è una città bellissima che ha mantenuto perfettamente conservati i numerosi palazzi storici, i cortili interni, la vie del centro. E’ piena di negozi, caffè, musei, esposizioni. Il mercato dei contadini, dove gli agricoltori vendono direttamente prodotti locali, è collocato all’aperto in una piazza dietro al teatro dell’Opera, ed è sempre affollatissimo, figuriamoci se avessero a disposizione una struttura come il nostro mercato coperto!
Oltre agli edifici storici sono state realizzate strutture modernissime come “Murinsel”, l’isola sulla Mur , o la Kunsthaus. Opere realizzate in occasione della capitale della cultura 2003 che hanno dato un segno di modernità e rinnovamento pur mantenendo l’identità del centro storico.
Mi richiama alla memoria Matera, capitale della cultura 2019, che ha saputo valorizzare i “sassi” trasformandoli da grotte a musei, residenze, ristoranti e locali ricettivi.
Su questo dovrebbe fare leva Gorizia, mantenere l’identità nell’innovazione. L’identità di Gorizia insieme a Nova Gorica è unica in Europa, una potenzialità incredibile. La città storica e la città nuova divise da un confine sempre meno visibile. Un’unica bellissima piazza messa lì come ad abbracciare le due municipalità.
Ma chi altro in Europa può vantare una tale peculiarità? Ora speriamo che gli imprenditori arrivino, come auspica l’amministrazione comunale. Qualcuno è arrivato ma girando per la città è evidente che il bilancio è negativo, sembra che Gorizia respinga gli imprenditori anziché attrarli.
E i goriziani? Sarebbe utile offrire la possibilità di prendersi cura di beni che a loro stanno particolarmente a cuore, concedendo e regolamentando la gestione dei beni comuni, e liberando preziose risorse di cittadinanza come hanno iniziato a fare numerosi comuni in Italia.
Insomma, da qualche parte sta la differenza con Graz e Matera, ma non nelle potenzialità di Gorizia. E due anni passano in un attimo! MTP
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