Altra tornata elettorale, altro giro altra corsa, altra chiusura straordinaria delle scuole adibite a seggio elettorale. Dopo la chiusura del 26 settembre scorso, adesso tocca al 3 e 4 aprile prossimi. Anche questa volta non è la volta buona per spostare i seggi elettorali in posti diversi dalle scuole. Lo sarà mai?
Le elezioni sono frequenti ed ogni volta il peso dell’allestimento dei seggi pesa proprio su quei posti che con le elezioni non hanno niente a che vedere: le scuole. Pesano su alunne ed alunni che perdono giorni preziosi di lezione, pesano sulle famiglie, o meglio, neanche a dirlo, sulle mamme e sulle nonne. Ma tanto loro sono abituate a coprire le falle del servizio pubblico.
Non sembra fantascienza spostare definitivamente i seggi altrove, ci sono contributi per i Comuni che lo fanno, ci sono benefici nell’evitare l’interruzione del pubblico servizio scolastico, ci sono costi di allestimento e pulizia straordinari che potrebbero essere evitati.
Le alternative? Uffici comunali e sale consiliari, biblioteche e sale di lettura, palestre e impianti sportivi, centri e impianti polifunzionali, circoli ricreativi e sportivi, spazi espositivi e fieristici.
Le elezioni non possono bloccare le scuole, è anacronistico e controproducente. Per cambiare rotta servono attenzione e cura dell’amministrazione comunale per alunne ed alunni; servono coerenza e rispetto verso le famiglie, a fianco delle quali l’amministrazione dice di essere. E in mancanza evidente di queste, basterebbe seguire le indicazioni del Viminale condivise da ANCI.
Sarà per la prossima volta. Altro giro altra corsa. Irene Spagnul
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