Sembrava che se non fosse passato in aula l’aumento della Tari sarebbe accaduta una serie di sciagure, quella più grave di tutte l’impossibilità di organizzare Gusti di Frontiera.
Oggi, invece, scopriamo che il Comune a causa di un errore dovrà restituire i soldi ai cittadini per non aver comunicato nei tempi previsti la variazione della Tari al Mef e che ciò non causa grossi problemi: coprirà il mancato gettito della Tari riducendo l’avanzo di amministrazione dell’importo equivalente.
Le domande che si pongono sono tante. La prima: era così necessario l’aumento della Tari in un momento difficile per tutti (ricordo anche la reintroduzione dell’Irpef allo 0,7)? Considerata la facilità con cui si è trovata una soluzione per coprire il buco, sembra proprio di no.
Poi, perché la Tari è aumentata? Non sarà dovuto al fatto che un Comune politicamente amico non ha fatto la sua parte e ora spetta agli altri accollarsi spese maggiori?
L’aver messo a bilancio una cifra che di fatto non potrà essere incassata e, di conseguenza, doverla coprire altrimenti non costituisce un debito fuori bilancio?
A fare a pugni con la decenza e l’umana intelligenza ci sono poi le scuse accampate che cercano maldestramente di mettere in relazione il clic mancato sul tasto conferma invio al Mef con l’hackeraggio subito dal Comune di Gorizia 10 giorni dopo. Che suona più o meno con “me l’ha mangiato il gatto” quando la professoressa ti chiede perché non hai il compito per casa.
L’hackeraggio sta diventando la foglia di fico per coprire diverse vergogne e la richiesta commissione di inchiesta da parte dell’opposizione per far luce anche su quel triste capitolo della storia goriziana non è ancora stata votata, né verosimilmente lo sarà fino a dopo le elezioni regionali.
A pensar male si fa peccato, diceva qualcuno, ma ci si azzecca sempre: cosa è accaduto, cosa non è stato fatto, cosa c’è da nascondere? Domande che probabilmente non avranno mai una risposta perché la richiesta della commissione non passerà, ma almeno per i consiglieri di maggioranza (quattro candidati) la vergogna di votare no avverrà dopo il voto richiesto ai cittadini, gli stessi a cui si nega un chiarimento doveroso.
Sarebbe bastato un: abbiamo commesso un errore e di questo ci scusiamo con la cittadinanza ma ammettere di aver sbagliato non è da tutti, non è almeno prassi di questa amministrazione che fa, disfa, spende e spreca senza curarsi nemmeno di accampare giustificazioni plausibili.
In altri posti una giunta cade per molto meno, ma non a Gorizia dove non escludo che per qualcuno vi sarà pure una promozione.
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Eleonora Sartori
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