Nell’ultima seduta del Consiglio comunale il consigliere Traini ha chiesto quanto ancora si dovrà attendere per poter disporre di un sito web completo di tutti i contenuti utili ai cittadini ma anche agli stessi Consiglieri. L’Assessore con la delega alla transizione digitale ha risposto con il suo consueto e invidiabile aplomb: si sta lavorando alacremente per l’inserimento di un’enorme mole di contenuti e quindi realisticamente ci vorrà ancora un po’ di tempo. Tralasciando la domanda che sorge spontanea – c’era un backup? Sì. No? Parziale? – torno a bomba su una richiesta fatta direttamente all’Assessora Romano mesi fa, seguendo alla lettera il consiglio dell’Assessore Oreti che ha invitato chiunque avesse delle segnalazioni su contenuti mancanti di farle pervenire agli uffici. Evidentemente, chiunque meno i consiglieri, visto che le segnalazioni di questi ultimi non vengono prese in considerazione. Mi riferisco alla mia sulle Dat (Disposizioni Anticipate di Trattamento) che vengono solamente citate sulla pagina dedicata allo Stato Civile senza alcun approfondimento.
L’attenzione nei confronti delle Dat sta aumentando, di qui la necessità di poter reperire informazioni precise ed esaustive sul sito del Comune, cosa che attualmente non è possibile. A Gorizia, come immagino in tutti gli altri Comuni, è possibile consegnare le proprie Disposizioni Anticipate di Trattamento, il problema è che la cittadinanza non sa quale sia l’iter e chi ne sia il responsabile. La segnalazione indirizzata mesi fa all’Assessora Romano andava proprio in questa direzione, ovvero inserire queste informazioni sulla pagina dello Stato Civile o, cosa migliore, dedicare una pagina ad hoc alla procedura come fanno in tutti gli altri Comuni della Regione.
Alcuni esempi:
Provate voi stessi a googlare “Dat Comune di Trieste”, “Dat Comune di Udine”, “Dat Comune di Pordenone” e “Dat Comune di Gorizia” e vi renderete conto che a noi manca qualcosa.
Si tratta di un’operazione piuttosto banale che richiede solo l’aggiunta di contenuti indispensabili, inoltre, permetterebbe di evitare agli uffici telefonate da parte dei cittadini che vogliono saperne di più.
Chissà se la mia verrà considerata come una proposta costruttiva e non come un’inutile polemica. Eleonora Sartori
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