A.A.A.
Cercansi DE, Direttore di Esercizio per impianto di risalita al Castello, rigorosamente chiuso.
Requisiti: non avere una vita.
Si scherza, ma fino a un certo punto. A leggere l’articolo del Piccolo di oggi, ennesimo dedicato all’opera goriziana sulla follia umana l’ascensore al Castello, questo povero malcapitato dovrebbe lavorare 365 giorni l’anno per 12 ore al giorno.


È evidente che non non sarà solo una la figura a gestire l’impianto di risalita, ma allora quante saranno e a quali costi?


Ammesso che a questa seconda manifestazione di interesse qualcuno risponda, un’azienda privata per non andare in perdita quanto dovrà far pagare un biglietto per l’ascensore? Anzi, gli ascensori! Per chi non lo sapesse, infatti, sono tre con tre portate diverse. Cosa dovranno fare le persone in soprannumero tra un tratto e l’altro solo il cielo lo sa.
Ormai non ci restano che lacrime da piangere: quasi 20 anni di cantieri, un’enormità di soldi pubblici spesi per un’opera che in fondo nessuno vuole perché non serve. E nessuno vuole gestire!
Senza considerare lo stato pessimo in cui versa galleria Bombi con crepe e infiltrazioni. Non ci sono problemi strutturali ci dicono dalla regia. Sarà, ma voi vi sentirete al sicuro?
Troppe parole sono state spese contro questa sciagura, anche dalla sottoscritta in occasione dell’ultima campagna elettorale in cui la vicenda è stata portata all’attenzione dell’allora candidato Presidente Massimo Moretuzzo oggi nuovamente Consigliere regionale del Patto per l’Autonomia, eppure è ancora lì, non siamo riusciti a fermarla. Oggi come allora mi chiedo perché. Chi la vuole? Chi pensa si tratti di un’opera buona e giusta?
La fine della triste vicenda la si può solo immaginare: i lavori finiranno e l’ascensore resterà fermo ma a quel punto il problema sarà di qualcun altro.
Una collina violentata, soldi pubblici gettati per non aver avuto il coraggio di ammettere che si trattava di uno sbaglio grande e grosso.
A pensare male si fa peccato, qualcuno disse, ma ci si azzecca sempre! Eleonora Sartori
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