Più ci si avvicina al 2025, più le difficoltà per la Capitale europea della cultura aumentano, anziché il contrario. È di oggi la notizia che il sindaco di Nova Gorica vuole licenziare Gorazd Božič, direttore dell’ ente creato appositamente per gestire la Capitale, reo a suo dire di negligenza per non aver speso tutti i soldi stanziati per quest’ anno, e di “familismo” per aver assegnato al fratello 2000 euro per un progetto approvato dalla precedente direttrice e da lui solamente confermato, in quanto inserito nel famoso bid book.
Mah… sembra più un redde rationem, questo attacco frontale, visto che Božič era stato nominato direttore dal precedente sindaco, di cui era il capo ti gabinetto, proprio in chiusura di mandato ed era percepito più come un “ostacolo”, dalla nuova amministrazione del partito di Golob. Era quindi questa l’ultima data utile per farlo fuori e mettere qualcuno più gradito.
Oddio, ultima data utile… cambiare il direttore adesso è una follia, visto che per stessa ammissione del Sindaco di Nova Gorica tutto è in alto mare. Siamo in ritardissimo e manca pochissimo? è il momento giusto per aggiungere un altro grosso problema… Ma tant’è: il loro consiglio comunale dovrà ratificare il licenziamento nella prossima seduta, successivamente si insedierà un nuovo direttore, anzi con ogni probabilità sarà una direttrice, che ci metterà un mesi per capire dov’è: il sindaco può dire quel che vuole, ma il siluro a Božič è tutto politico.
Di qui, nella vecchia Gorizia, bocche cucite sull’operazione. Rudy non mette il becco negli affari altrui, come se la faccenda non lo riguardasse. Stando zitto ovviamente l’avalla. Son finiti i tempi dell’amico Gorazd con l’amico Klemen… eppure era neanche un anno fa.
Qualcosa avevo detto loro, giusto due trecento cose, all’inizio del loro mandato, su chi fosse Ziberna. Non mi hanno ascoltato, hanno preferito altri interlocutori. Adesso che c’è il traguardo lì davanti, nessuno dei protagonisti sloveni della nomina a capitale europea della cultura potrà tagliarlo. Resta solo Rudy, guarda un po’, con nastri e buffet da presenziare per un anno intero. Con i progetti in alto mare, ora anche senza capo e con la coda di oggi che rallenta ulteriormente i già lenti lavori, il 2025 sarà in pratica un continuo gusti di frontiera lungo un anno. Per il nostro, un sogno che si avvera. Andrea Picco
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