Dopo un’ennesima seduta di Consiglio comunale lunga e faticosa, è doveroso un bilancio: da una parte cosa salvo, dall’altra cosa butto nel cestino dei rifiuti (tossici!).
Parto da ciò che salvo e faccio presto: l’accoglimento da parte del Sindaco Ziberna della mozione sulla Ciclovia della Cultura. Questa “apertura”, seppur conseguente all’espunzione della parte da lui definita ideologica dal testo, è un dato positivo. La richiesta viene dalla società civile, è intelligente e a basso costo, è necessaria per riempire di senso il traguardo della prima capitale europea transfrontaliera della cultura e ha dovuto riconoscerlo, anche se a presentarla è stato il gruppo consiliare a lui più ostile. Poco importa se a saltare è stata la parte in cui si denunciava il pesante ritardo dei lavori in vista del 2025, quello è sotto gli occhi di tutti, l’importante è che per la seconda volta si sia riusciti a far passare qualcosa di importante per la collettività tutta (la prima volta con la mozione sul fine vita). Un grazie ci sta tutto, allargato anche ai consiglieri tutti rimasti in aula fino a tarda notte.
Vengo ora a ciò che si dovrebbe spostare nel cestino dei rifiuti e cancellare definitivamente, anche se così non sarà. Le conseguenze di quanto accaduto restano e influenzeranno di sicuro i rapporti politici di qui in avanti. Mi riferisco all’elezione dei rappresentanti della Consulta per la minoranza slovena, due per la maggioranza e uno per la minoranza, e alla decisione del rappresentante della Slovenska Skupnost di presentare un proprio nome, diverso da quello espresso dal centro sinistra. Scelta assolutamente legittima. Discutibile, invece, quella di leggere un testo a dir poco imbarazzante di attacco al segretario del Pd Franco Perazza (ma un po’ a tutta la coalizione di centro sinistra) volto a giustificare la propria mossa, conclusosi con un “e adesso buon divertimento”.
A cosa alludeva questa frase? Al fatto che di lì a poco sarebbe venuta a galla la verità, ovvero che il candidato proposto dal consigliere Bandelij è stato votato dal centro destra, improvvisamente interessato alle faccende interne all’opposizione. Ciò che, invece, non è assolutamente una novità, almeno non per chi scrive, è che il Consigliere non abbia feeling con l’opposizione a cui dovrebbe appartenere (ma solo sulla carta), ma lo abbia invece con la maggioranza, e non da l’altro ieri. Noi ci ricordiamo delle tante mani tese, volte a salvare la maggioranza o interessi particolari, dalle vigne all’aeroporto.
Dunque, niente di nuovo sotto il sole e ribadisco: tutto legittimo. Mi permetto solo di ricordare al Consigliere che quando legge di “occupazione di poltrone” e di “furti di posti”, forse si riferisce alla sua di poltrona e al suo di posto. In Consiglio comunale da un anno a questa parte lo abbiamo visto solo un paio di volte ed, evidentemente, solo quando aveva bisogno di perorare una causa a lui vicina. Che sia la volta buona per farsi da parte e lasciar entrare il Consiglio il secondo classificato, un nome nuovo della politica cittadina e forse più motivato? La mia, oltre a essere una domanda, è un auspicio. Eleonora Sartori
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