Ci mancava Piantedosi, a complicare la vita alle due Gorizie. Go borderless dal 21 ottobre sarà per almeno dieci giorni uno slogan vuoto, e chissà per quanto ancora il confine tornerà fisicamente a dividere le due città: mesi, probabilmente, se non altro per non far fare la figura dell’idiota al ministro che l’ha proposta.
Se “emergenza terrorismo” dev’essere, beh non è che la risolvi in 10 giorni. A occhio, almeno fino al Natale cristiano dovrai tener botta, non vorrai mica mollare prima dandola vinta all’infedele?
Il Sindaco di Nova Gorica ha subito manifestato la propria contrarietà, aggiungendo che anche il suo omologo goriziano non sarebbe d’accordo. Ziberna ufficialmente fino a ieri sera inaugurava profumerie, altro non si sa.
Questa capitale europea della cultura, assegnata perché transfrontaliera, rischia di trovarsi il confine tra le due città presidiato dai militari come in piena guerra fredda.
In questi giorni, in missione per conto di CEC 2025 a Francoforte per la fiera del libro, i sindaci andranno a dire che sì, è Go borderless, ma mica sempre. Per esempio proprio in questi giorni facciamo la seconda edizione della festa del confine: dieci giorni di rievocazione storica con tanto di rito da ambo i lati della propustnica e del “qualcosa da dichiarare?”
La prima edizione, dedicata al COVID, è stata un successo, con gli esperti che pensavano che il virus non sarebbe passato tra i buchi della rete in Transalpina, le interrogazioni in parlamento sul panino di contrabbando e le briscole tra i sindaci attraverso la rete.
Per la seconda abbiamo pensato al terrorismo, alla caccia al Saracino, al trova il “musulmano strano”, come se chiudere il confine fermasse in Slovenia l’odio verso chi ti bombarda la casa di democrazie da cinquecento o mille chili da decenni tutti i giorni ovunque nel mondo non occidentale.
Siamo fatti così, non ci capacitiamo di stare sul cazzo a qualche miliardo di persone nel resto del pianeta per aver fatto strage di esportazione di democrazia. Li bombardiamo a casa loro e questo è il ringraziamento. Il fardello di noi uomini bianchi, di noi cowboy: stiamo sul cazzo agli indiani: incredibile, generale Custer. Perché ci vogliono così male? Cosa gli abbiamo fatto? Intanto tiriamo su il confine, che non si sa mai.
Ministro, sommessamente: il confine più blindato del mondo è quello tra Israele e la Striscia di Gaza. Non è andata benissimo, ultimamente.
Ai poveri goriziani toccherà andare a comprare la carne e le sigarette col deltaplano. Pare che funzioni. E per la benzina c’è sempre il taglio delle accise: ci serviremo alla pompa magna di Salvini e Meloni, eroi italici del Dio patria e famiglia, non proprio tradizionale. Andrea Picco
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