Un’altra edizione di Tracciare Futuri: giunti alla fine, possiamo onestamente affermare sia stato un successo.
Temevamo il contrario, a dirla tutta, soprattutto a Gorizia perché il venerdì pomeriggio non è semplice coinvolgere persone e perché Gorizia in questa seconda edizione è una new entry. Lo scorso anno i lavori si erano svolti solo a Monfalcone.
Numerosa partecipazione e autentico interesse hanno connotato tutti e nove i tavoli, sia venerdì pomeriggio che sabato mattina, e questo merita una riflessione.
Le persone hanno bisogno di luoghi di incontro e di scambio di idee, hanno bisogno di occasioni di confronto in contesti informali, perché spesso quelli formali sono troppo distanti, spaventano o annoiano.
Qualcuno la chiama “politica dal basso”, io stessa l’ho fatto, ma mi rendo conto che non c’è definizione più sbagliata. Perché è proprio questa la politica vera, quella alta, perché se la politica cosiddetta istituzionale (perché si svolge all’interno delle istituzioni) non ne tiene conto non è vera politica, solo vuoto esercizio di potere.
Il malcontento delle cittadine e dei cittadini comincia proprio constatando che la politica istituzionale segue una propria via, incontrando troppo poco quella maestra, popolata da persone con esigenze, problemi, idee che non possono e non devono essere ignorati.
A Tracciare Futuri si è parlato di tanti argomenti: mobilità sostenibile, cultura, sanità pubblica con un approfondimento ad hoc sui consultori, lavoro, appalti, donne, sport, convivenza e il pubblico, oltre a essere numeroso, era attento, partecipe, affamato di desiderio di intervenire…
Se non è questa politica, cosa dovrebbero esserlo? Non devono necessariamente esserci i partiti con i loro simboli per dare credibilità a un’iniziativa pubblica, quelli anzi spesso allontanano pregiudizialmente. I partiti esistono, hanno un compito istituzionale importante ma devono sapere quando è opportuno e necessario fare un passo indietro. Le associazioni giocano un ruolo fondamentale perché ci ricordano che la politica la si fa in tanti modi, anche organizzando Tracciare Futuri. E non sono carte da giocare, come ho avuto il dispiacere di leggere sulla stampa giorni fa, sono interlocutori privilegiati, preziosi, autentici che meritano un autentico ringraziamento.
E’ grazie alle associazioni e alla società civile che abbiamo potuto portare nelle sedi istituzionali battaglie importanti come quella sul Patto climantico urbano. I gruppi politici da soli non ce l’avrebbero fatta.
Mi piacerebbe si ritornasse a non avere paura e a non nutrire pregiudizi nei confronti dei partiti, cellula importantissima della società. La fiducia, però, non è un regalo, è un prestito e le cittadine e i cittadini te la chiedono indietro quando pensano e sentono sia stata tradita.
Noi stiamo lavorando anche per questo, assieme a molti altri a Gorizia e fuori: stiamo cercando di far sì che la politica istituzionale meriti una seconda possibilità, incoraggiando le persone a percepirla come una cosa loro, non come una cosa fiori da loro.
Quando ciò avverrà, non ci sarà più bisogno di specificare se la politica è dal basso o dall’alto, dei partiti, delle liste civiche o delle associazioni. Tornerà a essere “semplicemente” politica e ricomincerà a riguardarci tutte e tutti. Eleonora Sartori
Anche voi fare politica istituzionale e nonc’ e’ nulla di male. Insistere sulla differenza fra voi e i partiti, su occasioni formali e occasioni informali, non ci sembra che regga.