Oggi è stata una gran bella giornata e non mi riferisco all’inaspettato sole, non solo almeno.
E’ stata una bella giornata perché tante persone che prima non si conoscevano sono state felici di trascorrere del tempo assieme: imparando, pedalando, chiacchierando.
Imparando aspetti inediti e nuovi della storia della propria città, di cui non si sa mai abbastanza. Immersi, impantanati nella nostra quotidianità non siamo abituati a prenderci il tempo per osservare scorci, giardini, particolari che molto hanno da raccontarci della nostra identità.
Pedalando in sella alle bici, dimostrando concretamente che la mobilità dolce non è solo il futuro, è il presente di tanti che hanno riscoperto un mezzo di trasporto comodo, sano, economico e a basso impatto per muoversi in città.
Chiacchierando con persone fino a poco prima sconosciute, perché il bello della bicicletta è la relazione con l’altro, al di qua e al di là del confine.
E’ proprio di confini che si sta parlando negli ultimi giorni e anche noi lo abbiamo fatto rimarcando la nostra profonda contrarietà a controlli e vincoli che a nulla servono in termini di sicurezza, ma danneggiano e non poco tutto ciò che in questi anni si è costruito assieme per sentirci una città unica.
Perché ancora prima di essere prima capitale europea della cultura transfrontaliera e proprio per esserlo davvero al di là di ogni slogan dobbiamo sentirci partecipi di una comunità unica. A nulla servono progetti, soldi, finanziamenti se a mancare è il sentimento di appartenenza a un tessuto unico, a un territorio comune pur nel rispetto della diversità di chi lo popola.
Come Forum siamo portatori sani della città unica da tempi non sospetti, da quando non andava di moda come ora. Ne eravamo profondamente convinti nel 2007 quando siamo nati e lo siamo oggi ancora di più. Il futuro è di un territorio da 70 mila abitanti, non quello di due piccole comunità da 30 mila o poco più.
Se il progetto di Ciclovia della Cultura, ciò che lo ha preceduto e ciò che verrà dopo è stato possibile è grazie a numerose cittadine e numerosi cittadini, appartenenti a svariate associazioni che con serietà, pazienza e impegno si sono riuniti, riconosciuti e rispettati e hanno presentato le loro istanze a chi poteva portarle in Consiglio Comunale.
Il gruppo Noi Mi Noaltris GO! questo ha fatto: ha fatto in modo che un bel progetto, sentito e condiviso dalla cittadinanza, arrivasse lì dove era possibile concretizzarlo. Il Sindaco ne ha ben compreso la portata e lo ha fatto proprio.
Ora non resta che realizzarlo, c’è un anno di tempo, e noi saremo attenti a che ciò che è stato promesso sia poi effettivamente mantenuto.
Sarà ciò che rimarrà anche dopo il 2025, traguardo importantissimo ma che deve essere considerato l’inizio di un nuovo corso, quello che vedrà le istituzioni al di qua e al di là del confine progettare, programmare assieme. Quello che vedrà un sempre maggior numero di persone parlare la lingua dell’altro. Quello che vedrà le nostre comunità collegate da un ponte sorto proprio dove per troppo tempo ci ha divisi un confine.
“Sul mio ponte si transita in entrambe le direzioni e sono contento di poter contribuire a far circolare le idee”.
Con questa frase del grande Alexander Langer, ci diamo appuntamento alla prossima pedalata della cultura tranfrontaliera. Eleonora Sartori
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