Accadono cose strane nella riunione capigruppo. Ad esempio che ti chiedano di non inserire all’ordine del giorno una mozione perché la Giunta ancora non ha avuto modo di esprimersi su un certo argomento e sarebbe peccato bruciarla, salvo poi venire a scoprire dal quotidiano locale che l’argomento è già stato ampiamente sviscerato da un altro Consigliere comunale con alcuni esponenti della Giunta e dal Sindaco, ma in sedi che non sono il Consiglio comunale.
Posto che ognuno utilizza i metodi che più ritiene efficaci e che sono tutti legittimi, da Consigliera rivendico l’importanza dell’unico strumento a disposizione per porre questioni all’attenzione di tutti, consiglieri e assessori: la mozione.
Da quando siedo in Consiglio comunale ho avuto modo di presentarne alcune e di condividerle anche con la maggioranza, sempre in seno al Consiglio. Non nego di aver apprezzato l’apertura del Sindaco su tematiche che ci riguardano tutti: penso al fine vita, a Gorizia città 30…
Accade però che con pretesti più o meno credibili non ci vengono inserite all’ordine del giorno mozioni presentate nei modi e nei tempi stabiliti da regolamento. Lo avevamo già sperimentato con il Paesc, ieri è toccato alla mozione sui beni comuni.
A pensar male si fa peccato, diceva qualcuno… ma… Sull’argomento, il regolamento sui beni comuni, ha lavorato il Consigliere del Partito Democratico Franco Perazza, ferratissimo sul tema, cosa che nessuno nega. Ha scelto una strada diversa dalla mia, quella dell’accordo con la giunta, ma che può comunque essere efficace. L’importante è il risultato, no?
Ma allora perché affermare, come ha fatto Roberto Sartori parlando a nome della maggioranza, che la giunta ancora non si era espressa e non aveva una posizione comune? Forse perché la mozione presentava la mia firma e questo non andava a genio a qualcuno?
Io non ho intenzione di ritirarla e non ho nessuna intenzione di negare a Cesare quel che è di Cesare… ma riaffermare l’importanza del luogo di discussione, il Consiglio Comunale, e dello strumento, le mozioni.
A volte forma è sostanza e per me il metodo è fondamentale. Non solo per me, anche il Consigliere Stasi ieri in Consiglio lo ha ricordato: le questioni si affrontano e di discutono. A volte si arriva a un risultato condiviso, a volte no. Ma l’importante è averci provato.
Segue il testo della mozione sul regolamento dei beni comuni con la speranza che, in qualsiasi modo ci si arrivi, sia un risultato per la città. Eleonora Sartori.
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