e quanto ci costa sta salita! Mi riferisco, ovviamente, a quella del Castello, opera che forse e ribadisco forse, presto vedrà la luce del sole.
“Finalmente” non perché la città attenda con trepidazione un’opera costosa, impattante e inutile (se non vi fidate, fatevi un giretto sui social in questi giorni in cui è stato annunciato l’imminente collaudo), ma perché ormai è abbondantemente maggiorenne.
Di tempo ne è passato davvero tantissimo, il mondo è cambiato nel frattempo, a restare immutata è l’ottusità della politica sempre restia a confrontarsi con la cittadinanza.
Vi proponiamo un video del Forum del 2015. Pensate che all’epoca si erano già sfiorati i 10 milioni di euro di costo complessivo e parliamo di 8 anni fa!
Due parole di accompagnamento però sono doverose, anche a beneficio di chi il video non lo può visualizzare e ascoltare.
Potremmo partire dallo sradicamento degli alberi che è stato necessario e dalla trasformazione dell’area verde in area di sede stradale… Già perché la nuova strada dell’ascensore, oltre a essere costata un’enormità, avrà bisogno di manutenzione, controlli, insomma tanti, tanti, soldi pubblici.
Oggi la stampa locale ci riferisce che il collaudo è imminente, ma voi lo avete visto lo stato attuale della collina? Il verde, come è giusto che sia, si è ripreso i propri spazi, quindi un intervento ulteriore di diboscamento dovrebbe essere necessario prima di partire. Sullo stato di galleria Bombi e le sue infiltrazioni stendiamo un velo pietoso…
Obiezione
In molti pensavano che una volta iniziato il progetto non fosse più possibile tornare indietro, ma non è vero: all’epoca non esisteva nessun documento in cui vi fosse scritto che in caso di stop al progetto i soldi stanziati sarebbero dovuti tornare indietro. Sul punto erano state fatte molte interrogazioni da parte dei consiglieri comunali agli uffici, al difensore civico, ma nulla di tutto ciò era emerso! All’epoca si poteva fermare? La risposta pare essere affermativa!
Ma veniamo all’ascensore. E’ corretto chiamarlo “ascensore”? No, al limite ascensori visto che sono tre. E’ pazzesco che dopo così tanti anni gran parte della cittadinanza non conosca un particolare così importante del progetto, eppure è così. Del resto l’amministrazione comunale non lo ha mai mostrato nella sua interezza preferendo soprattutto negli ultimi anni mantenere un basso profilo sull’argomento (considerati anche i numerosi stop & go).
Si parte da piazza Vittoria, e con tre ascensori appunto si arriva al Castello. Sulla sinistra dell’imbocco di galleria Bombi c’è la Stazione Vittoria. Da lì parte il primo ascensore inclinato tipo funicolare che appoggerà sulla collina e salirà per il primo tratto con una pendenza del 50%; partirà da sottoterra per poi sbucare fuori dopo 10 metri (per sistemare l’ascensore è stata scavata una fossa larga 8 metri e profonda 5).
La corsa è lunga circa 100 metri (per cui è stata disboscata una fascia di 10 metri), supererà un dislivello di 51 metri in un tempo inferiore al minuto. Capienza dichiarata: 40 persone.
La prima tratta arriverà dunque alla Stazione Castello, un edificio di forte impatto visivo sotto le mura del castello, in prossimità del Bastione fiorito o di quel che fu.
Per proseguire bisognerà uscire dalla Stazione Castello, fare alcuni metri a piedi e prendere il secondo ascensore, capienza 10 persone, verticale, con un lato vetrato da cui si potrà ammirare il panorama nei ben QUATTRO SECONDI di risalita per superare il dislivello di ben QUATTRO METRI.
Dopo aver assaporato il panorama, il percorso proseguirà con un ascensore cieco. Usciti dal secondo si percorreranno 50 metri a piedi per arrivare al terzo che è previsto dentro il torrione.
Riassumendo: da piazza Vittoria si partirà in 40, poi in 10 e poi 8 al Castello, il tutto per un dislivello complessivo di 70 m.
Chissà se nelle cabine è previsto un allietamento musicale, io propongo in loop la canzoni di Morandi: uno su mille ce la fa, ma quanto è dura la salita…
Non mi dilungo sui costi di gestione, per quello leggetevi la stampa di oggi. Ma tanto non sono mica soldi nostri eh, sono soldi del PNRR… ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere!
E a gestire l’impianto sarà Trieste Trasporti, azienda che possiede l’abilitazione gestendo già un trasporto a fune/cremagliera. Sarebbe da chiedersi perché la locale Apt non abbia cercato una competenza simile oppure non abbia formato uno degli ingegneri in azienda.
Benvenuti nella città di Basaglia, siori e siore, un uomo che avrebbe molto da dire su questa umana pazzia! Eleonora Sartori
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