Il Blog del Forum Gorizia
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Riporto per comodità di tutti il testo di Francesco Fain del 30 luglio. Il viceprefetto Gulletta: «Non arriveranno corriere per trasferirli altrove». Record nell'Isontino: «Superata quota mille»
«Evitiamo azioni di forza con i migranti»
di Francesco FainÈ record. Mai prima d'ora si era registrata una così consistente concentrazione di richiedenti-asilo in provincia di Gorizia. Il bilancio tocca oggi quota 1.037. La soglia psicologica delle mille presenze è bell'e superata.A fornire il numero Antonino Gulletta, viceprefetto vicario, appena rientrato da un breve periodo di ferie. «Nell'ottobre 2015, al nostro insediamento, la quota complessiva sfiorava le 700 unità. Con il passare dei mesi, si sono rinforzate le schiere dei migranti. Che dire? Non era affatto esagerata la previsione di 600 presenze (Cara di Gradisca d'Isonzo escluso), contenuta nell'ultimo bando-accoglienza redatto dalla Prefettura. Insomma, era previsto che il fenomeno migratorio sarebbe continuato e, anzi, si sarebbe anche rinforzato con il passare delle settimane. Nulla di nuovo sotto il sole».Di queste 1.037 persone, 937 hanno un letto e un tetto sopra la testa. Insomma, sono "convenzionati". Poi, c'è quel centinaio di persone che continua a stazionare nel parco della Valletta del Corno e che fa tanto ammattire l'amministrazione comunale fra azioni di pulizia, avvisi, depliant plurilingue, rischio di multe sino a 250 euro, sgomberi per ora soltanto minacciati.E proprio su questo punto il pensiero di Gulletta è chiaro. Auspica anzi chiede che non ci siano «azioni di forza». «E credo proprio che non ci saranno – aggiunge immediatamente -. In fondo, i richiedenti-asilo che dormono alla Valletta del Corno non fanno nulla di male. Semmai, bisogna lavorare per far capire loro che devono comportarsi in una certa maniera, rispettando le regole, non sporcando».Anche perché il rischio (più volte paventato sia da certa maggioranza di centrodestra, sia dall'opposizione) è che, una volta allontanati dalla Valletta del Corno, i migranti si spostino altrove: al parco di Piuma piuttosto che al Parco della Rimembranza, ai Giardini pubblici piuttosto che sulle rive dell'Isonzo. Insomma, un cane che si morde la coda.Ma c'è un altro elemento. Che non renderà particolarmente felice l'amministrazione comunale, intenta in questa sua battaglia. La Prefettura, già nei giorni scorsi, ha chiesto al ministero degli Interni l'arrivo di una o più corriere per trasferire altrove una quota (anche considerevole) di richiedenti-asilo non convenzionati. «La risposta? Per il momento, ci è stato detto, non sono in grado di trasferirli perché in tutta Italia ci sono migranti e i centri di accoglienza sono saturi. Noi abbiamo fatto notare al Governo che la situazione di Gorizia: è una città piccola ed è una località di confine e non è consigliabile avere così tante persone senza una sistemazione definita. Siamo in attesa. Mi sembra che anche il sindaco Ziberna abbia scritto una lettera al ministro Minniti. Questo per dire che Roma è stata adeguatamente sensibilizzata».Conclude Gulletta: «Deve essere chiara una cosa: non possono essere soltanto Gradisca d'Isonzo e Gorizia a gestire questa situazione. Puntavamo molto sull'ex Bertolini a Mossa ma pare che l'area non sia utilizzabile a causa delle normative urbanistiche. Capita sempre così: ogniqualvolta si chiede aiuto a un altro Comune emergono ostacoli di ogni tipo. Ma andando avanti così, rischiamo di non andare da nessuna parte». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
martina