Insomma, la situazione di Gorizia impone soluzioni urgenti che non possono essere evidentemente quelle legate a un’assurda ordinanza contrastante con le norme stabilite dalla Cassazione, con l’orientamento della Prefettura e soprattutto con un minimo di buon senso. Come si può ordinare a chi non ha un tetto di non stazionare neppure sotto gli alberi?
Il Comune, indipendentemente dalle opinioni sulla provenienza degli ospiti e sull’opportunità del loro migrare, dovrebbe semplicemente riconoscere un fatto: le persone ci sono, sono tante e si trovano fisicamente nel territorio comunale. Quindi…
1. Occorre che tutti siano sotto un tetto, soprattutto in vista di situazioni di maltempo o di ormai non troppo distanti freddi autunnali. L’unico modo di dare risposta a un numero crescente di nuovi arrivati è quello di avere dei grandi spazi per un’ospitalità di breve durata: una o più palestre, una caserma risistemata, una tendopoli allestita con l’aiuto della Protezione Civile.
2. Occorre pensare a una seconda accoglienza, soprattutto per coloro che, una volta certificato il loro status, esprimono l’intenzione di rimanere sul territorio. L’ingresso nei progetti SPRAR – insieme alla richiesta di una loro semplificazione, data la complessità burocratico amministrativa attualmente a essi connessa – è un’ottima soluzione, se organizzata da soggetti gestori adeguati. L’Unione Territoriale Intercomunale di Gorizia potrebbe promuovere un percorso di accoglienza e integrazione confortevole ed efficace per almeno 240 richiedenti asilo, secondo l’accordo ANCI – Ministero degli Interni che prevede una media di 4 accolti per ogni mille abitanti.
3. E’ necessario sostenere l’abrogazione e la sostituzione della cosiddetta Bossi-Fini, la legge che ha molte responsabilità sulla situazione attuale. Interessante da questo punto di vista è la proposta di legge di iniziativa popolare dei radicali, come pure la necessità di una stabilizzazione sociale attraverso l’allargamento progressivo del diritto di cittadinanza.
4. Infine occorre che il Comune si doti di personale e strumenti adatti ad affrontare una situazione che richiede forti competenze, ampia esperienza e notevoli doti di umanità. Sarebbe necessaria una figura autorevole di coordinamento e di controllo di tutte le azioni svolte dal pubblico e dal privato, perché si possa tenere giusto conto delle esigenze di tutti. C’è il coordinatore dei Gusti di Frontiera o dei vari festeggiamenti in piazza, come non pensare a un ruolo di servizio di questo tipo per l’accoglienza, per il bene di tutti, nuovi arrivati e abitanti tradizionali?
Penso che sulla questione dei richiedenti asilo e dei migranti bisognerebbe, a questo punto, coinvolgere anche l'ONU.
Per quanto riguarda Gorizia, andrebbe fatta una segnalazione al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, che ha, appunto, il compito di verificare il rispetto e le violazioni dei diritti umani negli Stati aderenti.
Mi chiedo se qualcuno della giunta sappaia leggi e normative, sappia cos'è lo SPRAR o abbia paura di chiederlo. Sono stata in piazza Vittoria l'altra sera e quello che mi ha colpito è l'assenza delle istituzioni. Ordinanze che non servono, anzi creano problemi, forze dell'ordine che non riescono a farle applicare, istituzioni che non si fanno trovare. E' come se a evaporare sia stato non il migrante ma lo
Lo Stato italiano è ormai assente su un'infinità di questioni, purtroppo!