Domani 27 gennaio alle ore 9.30 presso il monumento ai deportati posto nel piazzale della stazione ferroviaria l’ANPI parteciperà alla commemorazione delle vittime dei lager nazisti, a cui anche il Forum Gorizia aderisce.
Oltre alla distruzione dell’intera comunità ebraica, da Gorizia e dalla sua provincia furono centinaia i reclusi nei campi di concentramento, molti dei quali non tornarono più. Erano antifascisti italiani e sloveni del territorio, donne e uomini che non si erano piegati alle idee razziste del regime.
Le leggi razziali del 1938 nascevano in un humus culturale che si era sviluppato proprio nel nostro territorio, nel tentativo di negare con la forza l’identità, la lingua, la cultura degli slavi. Poi tali idee si erano perfezionate in Africa Orientale con la proibizione delle unioni e dei matrimoni misti e infine avevano trovato pieno compimento nella legislazione contro gli ebrei.
Uno storico francese dice che non è il passato che spiega il presente, ma, al contrario, il presente che spiega il passato. Discriminazione, disumanizzazione, rivalutazione dello ius sangunis, razzismo, intolleranza stanno dilagando in Italia e ci fanno intuire il clima che c’era allora.
C’è un tentativo di equiparare vittime e carnefici, di mettere sullo stesso piano chi era amico dei nazisti e chi li combatteva a rischio del carcere, della tortura e della deportazione. Non è vero che tutti i morti sono uguali.
C’è chi è morto per renderci liberi e chi si è reso complice o protagonista di torture, dolore, distruzione di villaggi, comunità e famiglie. La nostra Costituzione che si basa sul ripudio del fascismo va oggi più che mai difesa. adg
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